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Festival del Reportage

Festival del Reportage

I protagonisti del reportage ad Ascoli Piceno

Il festival del Reportage torna con la sua seconda edizione, dal 28 al 31 luglio. 

Dopo il successo della prima edizione nel 2021, torna ad Ascoli Piceno dal 28 al 31 luglio il Festival del Reportage, ideato dall’associazione FaRe e diretto dal fotografo ascolano Ignacio Maria Coccia, membro dell’agenzia Contrasto.

Anche quest’anno, nella suggestiva cornice del chiostro del Museo dell’Arte ceramica, fotografi, videomaker e autori di radiodoc racconteranno i loro lavori. Il reportage, come forma più nobile del racconto fotogiornalistico, sempre più “divorato” dai ritmi rapidi dell’informazione odierna, ritrova ad Ascoli Piceno una vetrina capace di dargli dignità e spessore.

Nikos Economopoulus, uno dei grandi fotografi Magnum, ripercorrerà i suoi lavori più famosi e premiati, ambientati soprattutto nei Balcani, in Grecia e in Turchia. Luigi Baldelli, per decenni compagno di viaggi di Ettore Mo, storica firma del Corriere della Sera, presenterà un video documentario sul riciclo della plastica in Etiopia. Il fotografo Massimo Berruti e l’autore di radiodoc Cristiano Tinazzi parleranno delle loro esperienza sul campo nell’Ucraina in guerra. Berruti, vincitore di molti premi prestigiosi (World Press Photo, VISA d’Or Arthus Bertrand, W. Eugene Smith Grant, Carmignac Grant of Photojournalism) lo farà anche con una mostra di forte impatto, in bianco e nero, prodotta appositamente per l’esposizione al Festival – presso la Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini” di Ascoli – con il sostegno di Fujifilm Italia.

Sempre nella sezione radiodoc, Matteo Tacconi porterà al festival tre lavori prodotti nell’Europa centro-orientale, spazio che ha indagato per 15 anni. E poi, di nuovo per la fotografia, ci saranno Francesca Leonardi con un progetto al femminile, di taglio sociale, sviluppato a Castel Volturno, e Francesco Anselmi, che con la sua macchina fotografica ha documentato nel lungo periodo la situazione lungo la frontiera tra Messico e Stati Uniti.

Mondi lontani, o relativamente lontani, narrati con la tecnica del reportage: andare, vedere, raccontare, prendendosi il giusto tempo per assemblare lavori di alta qualità.

Oltre agli incontri con gli autori ci saranno workshop, laboratori e letture portfolio. Il programma dettagliato è disponibile sul sito del Festival.

INFO E CONTATTI

mail: segreteria@festivaldelreportage.it

www.festivaldelreportage.it

Facebook / Instagram: Festival del Reportage

Gli ospiti della seconda edizione del Festival del Reportage

NIKOS ECONOMOPOULOS, FOTOGRAFO MAGNUM | Fotografia

Una serata dedicata a un grande fotografo. Racconterà, in prima persona, le tappe della sua lunga carriera. L’inizio nel mondo del giornalismo e la svolta fotografica, con l’inizio dell’avventura nella più grande agenzia fotografica al mondo. Economopoulos svelerà come ha raccontato le pieghe della sua terra, la Grecia, e quelle del Paese vicino, la Turchia, al quale ha dedicato attenzione costante e protratta nel tempo, arrivando a ricevere l’Abdi Ipektsi Award per la pace e il dialogo tra i popoli greco e turco. E poi i Balcani, prima e dopo le terribili guerre degli anni ’90: un altro quadrante europeo dove il fotografo greco ha prodotto alcuni dei suoi più apprezzati lavori, tutti in bianco e nero. Infine, il cambio di marcia di questi anni: il passaggio al colore, e un giro del mondo, macchina fotografica alla mano, sviluppatosi all’interno del progetto On the Road.

Nikos Economopoulos è nato in Grecia, nella regione del Peloponneso. Ha studiato legge a Parma, in Italia, per poi lavorare come giornalista. Nel 1988 ha lasciato questo mestiere, per iniziare quello di fotografo. Due anni più tardi è entrato a Magnum e i suoi lavori hanno iniziato a circolare su giornali e riviste di tutto il mondo. Ha raccontato a 360 gradi i Balcani, la Grecia, la Turchia e Cipro, pubblicando diversi libri. Una retrospettiva dei suoi lavori, intitolata Economopoulos, Photographer, è uscita nel 2002. Attualmente, viaggia in tutto il mondo insegnando e fotografando nel contesto del suo progetto di lungo termine On the Road. Scatta solo con Leica M9 e M10, con ottica fissa 35 millimetri. Da poco è passato dal bianco e nero al colore.

LUIGI BALDELLI · ETHIOPIA DAILY FIGHT FOR RECYCLING | Videodoc

L’Etiopia è un paese in continua crescita. Per questo, i consumi delle bottiglie di plastica sono aumentati vertiginosamente. Erano più di 20 milioni quelle nel 2010. Nel 2020, hanno superato le centinaia di milioni. Non avendo un piano per il recupero, la plastica viene abbandonata nelle strade o nelle discariche. Ora, c’è stata una svolta: viene venduta a un primo centro di raccolta, che a sua volta lo smista poi a strutture più grandi, dove inizia il processo vero e proprio di riciclo. L’Etiopia, in questo modo, sta diventando un’attrice importante nella lotta all’inquinamento da plastica.

Luigi Baldelli nel 1987 inizia la carriera di fotografo professionista, seguendo i grandi avvenimenti internazionali. Per vent’anni, tra il 1995 e il 2015, ha viaggiato e lavorato con Ettore Mo, storico inviato del Corriere della Sera. Le sue fotografie sono apparse sulla grande stampa italiana e internazionale. I suoi scatti sull’Afghanistan sono stati utilizzati per le edizioni illustrate dei romanzi Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini, pubblicate in Italia, Olanda, Brasile e Stati Uniti. Nel 2019-2020 ha realizzato il documentario Ethiopia daily fight for recycling, presentato e premiato in film festival internazionali e nazionali. Dal 2014 è Sony Europe Imaging Ambassador.

MASSIMO BERRUTI · THE SILENCE LEFT BEHIND | Fotografia

Il 24 febbraio è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina. Inizialmente, l’offensiva si è concentrata sulla regione di Kiev. L’intento, chiaro: decapitare la leadership ucraina e provocare un cambio di regime. Berruti si è recato nella capitale ucraina e nelle aree adiacenti, raccontando ciò che i russi, ritirandosi, hanno lasciato alle proprie spalle. La regione di Kiev è oggi una zona fantasma, dove l’eco della paura e della violenza risuonano nel silenzio lasciato dietro di sé dalla guerra. Addentrandocisi, in questo silenzio, sulle tracce ben visibili lasciate impresse sul territorio dall’arretrata dell’esercito russo, il reportage mostra le ferite subite da quei territori e dai loro abitanti.

Massimo Berutti è un fotografo documentarista, classe 1979. Si concentra prevalentemente su progetti a lungo termine a sfondo sociale, all’estero e in Italia, mettendo sempre la condizione umana al centro. È stato rappresentato dall’Agenzia Grazia Neri, per poi diventare membro di Agence VU tra il 2008 e il 2017, anno in cui è entrato a far parte del gruppo di MAPS. Collabora con prestigiose testate internazionali, quali Time, New York Times e National Geographic, ed è vincitore di due World Press Photo, del premio Carmignac Gestion e della Fellowship al premio W. Eugene Smith. Alcune sue immagini sono parte permanente della collezione CARMIGNAC, del museo MAXXI di Roma, del Centre International de Photojournalisme (CIP) e della Collezione Farnesina.

CRISTIANO TINAZZI · DIARIO DI GUERRA | Radiodoc

Un lungo radio documentario fondato sull’incrocio tra suoni, testimonianze, musica e scrittura; tra i fatti di cronaca e riflessioni personali; sul ruolo inevitabilmente duplice del giornalista al fronte, che è testimone sul campo ma anche un essere umano, esposto a emozioni. Il reportage, andato in onda sulle frequenze della Radio svizzera italiana (Rsi), viene riproposto al Festival in forma rieditata, in funzione di un pubblico in presenza. Una narrazione in prima persona, molto potente, sul ritorno di una guerra violentissima in Europa.

Cristiano Tinazzi giornalista professionista specializzato in aree di crisi, produce lavori radio-tv e scrive per la stampa. È stato in Libia durante la rivolta contro Gheddafi. In Iraq, ha raccontato l’insurrezione dello Stato islamico. In Turchia, in Grecia e nei Balcani ha seguito le crisi dei rifugiati. Negli ultimi anni, è stato più volte in Ucraina, seguendo le varie fasi del conflitto. È uno degli organizzatori del War Reporting Training Camp: si tiene ogni anno in Valle D’Aosta e fornisce competenze fondamentali a tutti quei giornalisti che intendono raccontare guerre e crisi in aree calde del pianeta.

FRANCESCA LEONARDI · ‘O POST MIO | Fotografia

Per otto anni, Francesca Leonardi ha seguito la vita di Claudia, una donna che, con le due figlie, ha occupato a lungo un appartamento al Villaggio Coppola, a Castel Volturno: per molto tempo il più grande agglomerato urbano abusivo d’Europa. La vita di Claudia ricorda il destino della pineta sradicata per far posto al Villaggio Coppola. Sul suo corpo si sono riversati flussi di violenza e di emarginazione, che hanno trasfigurato la sua esistenza. ‘O Post Mio racconta come un territorio può determinare la storia di una persona. Immagini di paesaggi esterni e interni si alternano per mostrare la continuità dell’edificio non autorizzato che entra nella vita di una famiglia, influenzandone le scelte.

Francesca Leonardi fotografa, di base a Roma. Lavora a progetti di lungo periodo, con un particolare interesse verso le interazioni tra i luoghi e le persone che li abitano. Si è formata al South Florida Art Center di Miami e all’International Centre of Photography di New York. Collabora con Save the Children, Amnesty e Greenpeace. Dal 2010 è rappresentata dall’agenzia fotogiornalistica Contrasto. I suoi lavori sono apparsi in numerose pubblicazioni nazionali e internazionali tra le quali L’Espresso, Internazionale, Io Donna, Gioia, Marie Claire, Foto8, The Independent, The Wall Street Journal, Die Zeit e Photo Raw. È autrice di un audio-documentario e un libro tratti dal suo progetto ‘O Post Mio.

MATTEO TACCONI · 15 ANNI A EST, IN TRE STORIE | Radiodoc

Dal 2005 al 2020, Matteo Tacconi ha viaggiato a più riprese nell’Europa centro-orientale e nei Balcani. Negli ultimi anni si è concentrato soprattutto sul lavoro per la tv e la radio. Al Festival del Reportage presenta tre storie, rieditate, raccolte durante questo suo lungo periodo a Est. La prima storia è ambientata in una clinica di riabilitazione, a Kiev, per i reduci della guerra del Donbass. La seconda a Bihac, in Bosnia ed Erzegovina: uno degli snodi della cosiddetta rotta balcanica. La terza a Budapest, la città europea dove i senzatetto scontano la condizione più grave di marginalità. Tre soggiorni lunghi, per tre reportage brevi: il metodo di lavoro per la radio.

Matteo Tacconi di Perugia, classe 1978. Dal 2005 al 2019 ha viaggiato ripetutamente in Europa centro-orientale e nei Balcani, raccontando storie per giornali, periodici, siti, radio e televisioni. I suoi lavori si sono spesso concentrati sull’eco generata in queste regioni europee da grandi rotture storiche, quali il crollo del Muro di Berlino nel 1989 e quello della Jugoslavia nel 1991. Nel 2021 ha vinto il concorso Rai per le sede regionali, prendendo servizio in quella di Ancona. Tra i riconoscimenti, figurano il Premio Tonino Carino per il reportage, ricevuto nel 2012, e il True Story Award, ottenuto nel 2020, un premio globale per il giornalismo di qualità, con relativo festival, promosso dalla rivista Reportagen di Berna.

FRANCESCO ANSELMI · BORDERLANDS | Fotografia

Tra il 2017 e il 2020, Anselmi si è recato più volte lungo la frontiera tra Stati Uniti e Messico, separati da un lungo muro di 3600 chilometri: un muro al centro del dibattito politico e giornalistico. Anselmi ha sviluppato una narrazione fotografica capace di andare oltre la chiave di racconto emergenziale, come spesso la vicenda delle migrazioni viene riportata. In particolare, si è concentrato su come il fenomeno migratorio sia stato assorbito dalle aree di confine, e su come ne ha influenzato il tessuto sociale. Un lavoro fotografico di ampio respiro sui luoghi e sulle persone di questa lunga frontiera.

Francesco Anselmi nato nel 1984 a Milano, vive tra l’Italia e gli Stati Uniti. Si è laureato presso l’International Center of Photography di New York, ricevendo nel 2010 una borsa di studio della New York Times Foundation. La sua produzione si concentra principalmente sui grandi cambiamenti della società occidentale, dall’Europa agli Stati Uniti d’America. Nel 2012 ha avviato una documentazione a lungo termine sulle conseguenze della crisi economica greca. Nel 2017 ha iniziato un lavoro in corso sul confine tra Stati Uniti e Messico, indagando il rapporto tra identità e immigrazione nelle aree di frontiera. I lavori di Francesco Anselmi sono stati pubblicati, esposti e premiati a livello internazionale.

  • Quando: Dal 28 al 31 luglio 2022

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